Perché i media occidentali giustificano il presidente georgiano Mikhail Saakashvili e il suo regime criminale?
Gli orrori del conflitto, nella loro spoglia crudezza, vengono direttamente dal campo e da una osseta del sud, Svetlana Kozaeva, 45 anni, originaria di Tskhinvali, laureata in lettere all’Università di Mosca, poliglotta, grande appassionata dell’Italia. “Con mio fratello Ruslan, 43 anni, commerciante di prodotti alimentari, siamo arrivati in auto a Tskhinvali alle 17 circa dell’undici agosto. Avevamo già visto tre cadaveri abbandonati lungo la strada. Sapevamo che nell’attacco
erano morti mio cugino Dimitri, 40 anni, e mia zia Anna Zaseeva, di 73. Dall’alto ci si è parata davanti agli occhi una città fantasma, un mare di macerie e di palazzi distrutti.